Con il suo Manifesto mira a sensibilizzare il mondo politico sulle necessità del comparto in vista delle prossime elezioni europee

L'Unione Europea è il più grande blocco commerciale del mondo: principale esportatore di prodotti finiti e servizi, rappresenta anche il primo mercato di sbocco per le importazioni di oltre 100 Paesi. Il libero scambio tra Stati membri è uno dei principi su cui si fonda.

 

L’industria europea delle costruzioni è tra le industrie chiave per la sua competitività e futura crescita economica

Il settore – con le sue 1.200 aziende e oltre 300mila addetti incluso l’indotto – copre ben un terzo dell’intera produzione mondiale e ricopre un ruolo primario per la creazione di maggiori servizi e benessere ai cittadini attraverso opere pubbliche, residenziali e commerciali. Per mantenere la propria competitività, il settore chiede all’Unione Europea politiche a sostegno della concorrenza leale, della reciprocità e dell’apertura a livello mondiale.

 

Enrico Prandini, presidente del Cece, ha aperto il dibattito in occasione dell’evento di lancio del Manifesto: “Perseguendo gli obiettivi di sensibilizzazione nei confronti della nostra filiera, Cece lancia all’Unione Europea un invito all'azione in vista delle elezioni del prossimo maggio per mettere al centro della legislatura 2019-2024 il settore delle costruzioni”.
Le parole chiave sono: mercato unico europeo, sostenibilità ambientale, commercio internazionale e trasformazione digitale.

 

The Road to 2024 - Il Manifesto del Cece

Fulvia Raffaelli, responsabile dell’unità Tecnologie pulite e prodotti riciclabili DG GROW (Direzione generale del Mercato interno, dell’industria, dell’imprenditoria e delle PMI) supporta la visione del Cece in Commissione europea con l'obiettivo comune di sviluppare l'intero settore delle costruzioni.

Jens Gieseke, eurodeputato del Partito Popolare Europeo, conferma che il comparto dovrebbe mirare ad una nuova politica industriale europea e il Cece vuole giocare un ruolo da protagonista in questo processo. Anche Reinhard Bütikofer, eurodeputato del Partito Verde Europeo, ha sottolineato che per rimanere competitivi nel contesto mondiale, l'industria europea deve diventare sostenibile. Entrambi i deputati sono d’accordo sul fatto che questo non è il momento delle politiche e delle strategie nazionali, considerato che ogni Stato membro da solo non può reggere la concorrenza cinese o americana.

L’impegno di Constantin Apostol (Ministro plenipotenziario della Rappresentanza permanente della Romania in UE) a promuovere un mercato unico europeo, competitivo, aperto ed equo, conferma l’importanza di questo settore, espressa nel Manifesto del Cece.

La Federazione, infatti, sostiene fermamente che industria e produzione dovrebbero rappresentare una priorità per la prossima legislatura dell’Unione Europea. L’esigenza di un approccio strategico per una politica industriale ambiziosa è stata confermata anche da Peter Scherrer, vicesegretario generale della Confederazione Europea dei Sindacati.

Philippe Citroën, direttore generale dell’Associazione Industria Ferroviaria Europea e coordinatore della coalizione Industry4Europe, ha evidenziato che le sfide che l'industria europea dovrà affrontare nel prossimo quinquennio saranno cruciali e potranno essere affrontate solo con uno sforzo congiunto tra industria e istituzioni.

Il segretario generale del Cece, Riccardo Viaggi, ha dichiarato che il lancio del Manifesto è soltanto il punto di partenza di un lungo e importante lavoro in vista delle prossime elezioni europee.

 

L’industria prima di tutto!
Cece invita tutti i candidati alle prossime elezioni europee a porre al centro del proprio programma la necessità di una nuova politica industriale europea.

 

Fonte: CECE - Committee for European Construction Equipment
CECE, Comitato europeo delle macchine per costruzioni, rappresenta gli interessi di 1.200 produttori di macchinari da costruzioni attraverso associazioni di categoria in 13 Paesi europei: Germania, Regno Unito, Francia, Italia, Spagna, Repubblica Ceca, Svezia, Finlandia, Olanda, Belgio, Austria, Russia e Turchia. Le aziende produttrici associate a CECE generano 40 miliardi di fatturato all’anno, impiegando 300.000 persone in totale, investendo e rinnovandosi continuamente per fornire la massima produttività con il minimo impatto ambientale. Efficienza, sicurezza e tecnologie ad alta precisione sono la chiavi di volta di questo risultato.