Legalità, trasparenza e open data accessibili per tutti i cittadini sulle prime 1.772 opere per 2.301 milioni attualmente in cantiere per la mitigazione del dissesto idrogeologico

Per la prima volta controlli e regole nel Protocollo d’intesa firmato il 20 maggio a Palazzo Chigi tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Ministero dell’Ambiente, #italiasicura e Anac - Autorità Nazionale Anticorruzione.

Già on line la mappa dei cantieri antidissesto, i nuovi open data con le opere contro frane e alluvioni comune per comune e lo stato delle emergenze regione per regione.

 

Monitoraggi, vigilanza, controlli degli appalti e una filiera ‘corta’ di responsabilità riorganizzata per il varo del primo Piano nazionale di prevenzione e contrasto al dissesto idrogeologico sul quale il Governo ha impegnato #italiasicura, la Struttura di missione di Palazzo Chigi guidata da Erasmo D’Angelis. Procedure chiare, tutte mirate alla massima trasparenza, comprese le opere da realizzare con estrema urgenza per pericoli incombenti di frane o alluvioni. Un’impresa che, per la prima volta, impegna per 7.120 opere e interventi ingenti risorse pari a 9 miliardi in 7 anni (5 miliardi dal Fondo sviluppo e coesione, 2 da cofinanziamenti regionali ed europei e 2 recuperati dai fondi non spesi in 15 anni). Già avviato il Piano città metropolitane che prevede 157 importanti opere per 1,2 miliardi di euro.

Passa da questi obiettivi la firma del Protocollo d’intesa per la legalità, con il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone e il coordinatore della Struttura di Missione della Presidenza del Consiglio #italiasicura contro il dissesto idrogeologico, Erasmo D’Angelis. Il documento fissa paletti rigidi per garantire la regolarità e la trasparenza nella gestione degli appalti pubblici e delle procedure di gara.

La funzione di controllo affidata ad Anac godrà di semplificazioni anche grazie all’introduzione in tutte le Regioni della piattaforma telematica per la gestione delle gare d’appalto, già sperimentata attraverso il supporto tecnico di Invitalia in Sicilia, Puglia e Calabria dove gli affidamenti si sono svolti senza ricorsi o problemi nelle procedure.

“Il Governo – ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – ha messo in campo contro il dissesto idrogeologico un impegno senza precedenti. In questo percorso priorità assoluta va alla trasparenza, all’azione di monitoraggio e alla legalità nelle procedure: tutti requisiti essenziali per garantire la qualità e la realizzazione stessa delle opere, come per rafforzare la credibilità delle istituzioni. In passato troppi interventi strategici sono finiti bloccati per appalti irregolari e a pagare sono stati i cittadini, il territorio e l’ambiente italiano”.

“Un chiaro impegno per la trasparenza e contro la corruzione –ha concluso Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti -, contribuirà a realizzare le opere pubbliche nei tempi giusti, con efficienza e correttezza, senza sprechi”.

 

Presentato anche il restyling dell’Italia dei cantieri

I dati sono accessibili e tutti i cittadini possono consultare, per stato di avanzamento e per ambiti territoriali, gli interventi e il relativo indice di rischio.

1.772 sono i primi cantieri aperti per opere di prevenzione del rischio idrogeologico in tutta Italia, per 2.301 milioni di euro.

Di ogni cantiere è possibile conoscere costi, tempi e tipologia di intervento che si sta realizzando. La nuova sezione web riporta anche il quadro delle emergenze idrogeologiche per le quali è stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale.

“Abbiamo alle spalle un test positivo degli ultimi otto mesi: sono stati aperti in tutta Italia 783 cantieri per 1072 milioni di euro, parte dei 2.3 miliardi non spesi negli ultimi 15 anni. Sono state sbloccate opere attese da 48 anni come i cantieri sul Bisagno a Genova o sull’Arno a Firenze e sul Seveso a Milano”, afferma Erasmo D’Angelis, coordinatore di #italiasicura.

Anche Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento della Protezione civile, si è detto favorevole poiché “garantire la trasparenza dei dati, oltre ad informazioni chiare e complete a tutti i cittadini sono principi che da diversi anni guidano l’attività di comunicazione del Dipartimento. Mi auguro che questo sforzo possa essere da traino per l’intero sistema”.

 

Fonte: Ufficio Stampa del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

Tags

Dissesto IdrogeologicoGestione delle Emergenze AmbientaliAppalti e CantieriFinanziamenti e incentivi pubbliciPrevenzione e Protezione CivileIspezioni e Controlli