I dati presentati a Veronafiere nel corso della 5ª edizione del SaMoTer Day

Nel 2018 la vendita di macchine per il movimento terra a livello mondiale ha registrato una forte accelerazione, mettendo a segno una crescita del 23% ed eguagliando, così, la brillante performance del 2017. In totale, se nel 2017 le macchine vendute sono state 825.000, nel 2018 si è superato il milione. Uno scenario positivo, dunque, che corona un triennio (2016-2018) addirittura migliore (+8%) rispetto alla fase ciclica espansiva che ha caratterizzato il periodo 2003-2007.

 

Combinazione di più fattori

Il risultato record del 2018 è stato spinto da una combinazione di più fattori, a partire dagli investimenti in costruzioni su scala globale, che hanno superato i 7.150 miliardi di euro, rappresentando l’11,6% in rapporto al Pil mondiale. A evidenziarlo i dati elaborati da Prometeia per il SaMoTer Outlook 2019, l’osservatorio di settore presentato oggi a Veronafiere nel corso della 5ª edizione del SaMoTer Day. L’evento rappresenta una delle tappe di avvicinamento alla 31ª edizione di SaMoTer, il salone internazionale sulle macchine per costruzioni in programma alla Fiera di Verona dal 21 al 25 marzo 2020.

 

Contesto favorevole

Per gran parte del 2018 si sono verificate interessanti condizioni di contesto su scala mondiale, che hanno migliorato costantemente l’indice di intensità di investimento in macchine per il movimento terra fin dal 2016.

 

Nord America e Cina leader di mercato

In gran parte delle aree mondiali il mercato è cresciuto a due cifre, raggiungendo nuovi massimi storici per i mercati degli Stati Uniti (+36% su base tendenziale), dell’India (+48%), della Cina (+35%) e del resto del mondo (+20 per cento).

Nord America e Cina hanno alimentato quasi due terzi della crescita complessiva, rappresentando insieme quote di mercato pari al 50%, seguite da Europa occidentale (18% del market share) e India (7% del mercato mondiale).

 

L’Europa occidentale

Fanalino di coda in questo trend comunque positivo si trova l’Europa occidentale, con un tasso di crescita di appena il 3% e 182.000 macchine vendute. Tale rallentamento, peraltro previsto, ha comportato una riduzione di oltre tre punti percentuali del peso sul mercato globale rispetto al 2017.

Leader del mercato per le vendite è la Germania (23%), tallonata dal Regno Unito (22 per cento). L’Italia si colloca al quarto posto, con una quota di mercato del 9 per cento.

Osservando invece le variazioni tendenziali, il 2018 sorride particolarmente alla Spagna (+48% rispetto all’anno precedente), ma fanno bene anche l’Italia (+16%) e il Regno Unito (+9 per cento). Crescite più modeste, invece, per Francia (+4%), Belgio (+2%) e Olanda (+1 per cento). Sorprende il -8% di decrescita della Germania, spiegabile in parte con uno spostamento del mercato verso macchine di maggiori dimensioni. A ben vedere, la quota di mercato della Germania nello scacchiere dell’Europa occidentale è diminuita del 3% rispetto al 2017.

 

Europa centro orientale: Russia in vetta

Nell’Europa centro orientale, i giganti del mercato sono la Russia e la Polonia, che rappresentano rispettivamente il 42% e il 18% della quota di mercato globale. Sono loro che nel 2018 trascinano l’incremento delle vendite, con percentuali di crescita particolarmente significative: +59% per la Polonia e +32% per la Russia.

Terzo player di quell’area del mondo è la Turchia (16% del market share), che deve tuttavia fare i conti con il sorpasso di Varsavia nell’arco di due anni e che nel 2018 soffre una decelerazione pari al 32 per cento su base tendenziale.

 

MMT: bene tutte le tipologie di prodotto

Quanto alle dinamiche per prodotto, il mercato MMT nel 2018 si caratterizza per una crescita sostenuta e diffusa per tutte le tipologie di prodotto: escavatori cingolati (+25%), miniescavatori (+15%), pale gommate (+19%), mini pale compatte (+41 per cento).

 

Sale il “Light equipment sui mercati maturi”

Sui mercati maturi si sta affermando una tendenza non trascurabile, che evidenzia uno spostamento sul “light equipment”, più accentuato sui mercati maturi.
Il “light equipment”, secondo i dati elaborati da Prometeia, sta assumendo un peso progressivamente più rilevante anche sul mercato cinese, tanto che nel 2018 la domanda di miniescavatori è arrivata a rappresentare quasi il 20% del totale, dal 10% del 2010.

 

Scenario 2019-2021: quadro internazionale e investimenti in costruzioni

Gli investimenti a livello globale nel settore delle costruzioni mondiali hanno superato i 7.000 miliardi di euro, registrando una crescita del 2,6%, positiva, ma inferiore rispetto al 3,3% messo a segno nel 2017.

Il rallentamento ha investito con maggiore intensità il comparto residenziale.

 

L’India corre

L’India si è affermata come il mercato più dinamico, con una crescita dell’8,3% sugli investimenti totali nelle costruzioni e del 7,4% nell’edilizia residenziale.

Anche per l’Europa centro orientale e la Turchia la percentuale media annuale del 2018 è stata superiore per gli investimenti in costruzioni (+5,7%) rispetto all’edilizia residenziale (+3,5 per cento). Rapporti invertiti, invece, in Cina e in Europa occidentale, dove gli investimenti in edilizia residenziale (rispettivamente al +3,7% di media nel 2018 e al +3,3%) sono più alti rispetto al totale delle costruzioni (con trend del +3,2% in Cina e del +2,6% in Europa occidentale).

Il Nord America cresce dell’1,7% negli investimenti nelle costruzioni totali, ma diminuisce dello 0,6% nell’edilizia residenziale. Si collocano su una fascia negativa sia il mercato latino-americano che quello giapponese.

I fattori di rallentamento individuati da Prometeia, che hanno avuto un impatto più rilevante come detto nel segmento residenziale, vanno ricondotti essenzialmente al deterioramento della fiducia di famiglie e imprese, all’impatto delle crisi finanziarie in alcune economie emergenti, ai vincoli all’espansione dell’offerta (come manodopera e spazi edificabili), o, ancora, all’esaurimento del ciclo residenziale in diversi paesi avanzati.

 

Europa occidentale: Italia a metà classifica

Il focus sull’Europa occidentale evidenzia un rallentamento marcato della crescita delle costruzioni in Francia e nel Regno Unito. L’Italia si colloca nella seconda metà della classifica, con una crescita del 2,3% nelle costruzioni totale e del 3,4% nell’edilizia residenziale.

 

Scarsità di manodopera in Francia e Germania

Si mantiene su livelli elevati il clima di fiducia nelle costruzioni sul mercato tedesco, anche se aumentano dalla seconda metà del 2017 le imprese che rilevano ostacoli alla crescita di produzione. In particolare, in Germania e in Francia il principale vincolo è la scarsità di manodopera, mentre in Spagna o nel Regno Unito il primo freno è rappresentato dalla domanda.

 

Europa centro orientale: costruzioni sostenute dai fondi Ue

Dinamica sostenuta per gli investimenti in Europa centro orientale, con eccezione del mercato delle costruzioni in Turchia, decisamente in controtendenza in confronto al 2017. Complessivamente, comunque, l’assorbimento dei fondi comunitari del ciclo di programmazione 2014-2020 ha sostenuto le costruzioni, in particolare il genio civile nei paesi dell’Europa centrale, in un contesto favorevole anche all’edilizia residenziale.

È in Ungheria, scendendo più in dettaglio, che si registra il clima di fiducia migliore per le imprese di costruzioni; sentiment positivo anche in Repubblica ceca.

 

Usa: giù il residenziale

Oltreoceano sono diminuiti in Usa gli investimenti nell’edilizia residenziale, mentre è aumentata la spesa degli interventi del genio civile, con particolare riferimento ‒ nella seconda metà del 2018 ‒ alla rete stradale. Sulle costruzioni americane i prezzi elevati delle abitazioni e il rialzo dei tassi sui mutui hanno cominciato a incidere sulla domanda abitativa.

 

Asia: Cina ridimensionata

Sul mercato asiatico, l’India ha recuperato rapidamente dopo lo shock di inizio 2017, con valori aggiunti delle costruzioni che hanno toccato il +11,5% nel primo trimestre del 2018. In Cina, la crescita della spesa per infrastrutture si è decisamente ridimensionata lo scorso anno, passando dal +17,8% degli investimenti nominali in infrastrutture del 2017 a un ben più timido +3,8 per cento.

 

Scenario macroeconomico

A livello internazionale, lo scenario macroeconomico indica una fase di rallentamento dell’economia mondiale, con fattori di rischio che possono essere individuati nella volatilità dei mercati finanziari, nelle tensioni commerciali su scala globale, nell’incognita Brexit, nell’Hard landing cinese e in alcuni elementi di incertezza politica di intensità variabile in alcune aree geografiche del pianeta.

 

Prospettive

Le prospettive delle costruzioni per il 2019-2021 indicano una crescita ancora moderata nel 2019, con una ripresa graduale a partire dal 2020. Nell’Europa occidentale dovrebbe prevalere la tendenza alla degenerazione dei ritmi espansivi, mentre prospettive favorevoli si palesano per i paesi dell’Europa centrale. Nel 2019, invece, il mercato turco sarà ancora in difficoltà, complici anche le tensioni politiche e le incertezze legate agli investimenti.

Allargando l’orizzonte su scala globale, l’India conferma il proprio ruolo di traino.

 

La congiuntura delle costruzioni in Italia

In Italia, la ripresa delle costruzioni ha evidenziato segnale di frenata a fine 2018.

Nel corso dell’anno il traino principale alla crescita è stato quello dell’edilizia residenziale, anche grazie al recupero del segmento delle nuove abitazioni.

Al contrario, non manifesta segni di arresto la flessione del genio civile.

 

Immobiliare in ripresa

Quanto al mercato immobiliare, prosegue la tendenza positiva delle transazioni, con le compravendite che hanno fatto segnare un incremento del 6,6% nel 2018, consolidando il trend espansivo in atto dal 2014. La discesa dei prezzi, tuttavia, non ha ancora raggiunto una piena stabilizzazione.

La ripresa degli investimenti in costruzioni potrebbe rafforzarsi a partire dal 2020-2021, grazie al traino del genio civile, mentre nel 2019 si raccolgono ad oggi segnali di rallentamento diffusi su tutti i comparti, per effetto di un deterioramento della situazione economica complessiva e della persistente debolezza delle opere pubbliche.

 

Scenario 2019-2021: prospettive per i principali mercati mondiali movimento terra

Sono positive le prospettive per il triennio 2019-2021 per il mercato mondiale delle macchine per il movimento terra.

La crescita per il 2020 e il 2021, in particolare, dovrebbe essere del 7% per entrambi gli anni, arrivando così a superare il tetto di 1,1 milioni di macchine al termine del periodo di previsione.

 

Il 2019 anno di assestamento

Secondo l’outlook presentato da Prometeia, il 2019 sarà un anno di assestamento per il mercato globale delle macchine per il movimento terra. In uno scenario macroeconomico mondiale in rallentamento e costellato da numerosi rischi al ribasso, il confermarsi della fase espansiva del ciclo edilizio consentirà di osservare dei livelli di domanda elevata, pur tuttavia senza spunti di accelerazione rispetto al 2018 che è stato particolarmente brillante. A fronte dell’aumento dell’incertezza, la propensione a investire registrerà nel complesso una moderata flessione.

Su alcuni importanti mercati, poi, costituiranno un freno gli elevati livelli di vendite raggiunti negli anni recenti, grazie a elevati investimenti in macchinari effettuati appunto negli anni scorsi. La necessità di rinnovo e ampliamento del parco macchine in uso continuerà, comunque, sostenere la domanda sui mercati più fortemente ridimensionati della crisi, come ad esempio la Spagna, e su quelli In forte sviluppo in cui il parco macchine è in fase di costituzione, come ad esempio nei paesi emergenti (esclusa la Cina).

Sui mercati maturi, nel 2019 il movimento terra dell’Europa occidentale tenderà a registrare un sostanziale assestamento sui livelli dell’anno precedente, frutto di dinamiche differenziate nei singoli mercati. Si dovrebbero dunque verificare cali in Italia, Francia, Regno Unito, Olanda, compensati dall’incremento in Germania, Spagna, Belgio, Portogallo e alcuni Paesi scandinavi. Nel 2020 e 2021, grazie alle migliorate condizioni di contesto, la fase espansiva potrà tornare a estendersi a tutti mercati, traducendosi in una crescita prossima al 4% in media danno per l’area dell’Europa occidentale nel suo complesso.

Nel Nord America, dopo il massimo storico del 2018, la domanda di movimento terra degli Stati Uniti è prevista in flessione, in un contesto di moderazione dell’attività edilizia, frenata soprattutto dalla componente residenziale. Dal 2020 il mercato statunitense potrà riprendere un percorso di crescita, riportandosi su livelli simili a quelli del 2018.

Per il Giappone lo scenario vede il ritorno in positivo degli investimenti in costruzioni, seppure su tassi moderati, prossimi all’1% annuo. Questa tendenza sosterrà un incremento della domanda di macchine e compensando così in parte il gap stimato rispetto al livello di equilibrio.

Sui mercati maturi, il settore delle macchine movimento terra dell’Europa centro orientale ha previsto di aumentare di circa il 50%, superando abbondantemente la soglia delle 55.000 macchine nel 2021.

Il principale contributo all’espansione verrà dalla Russia, che confermerà la sua netta leadership nell’area. In costante crescita nel periodo anche la Polonia, sostenuta da una brillante dinamica dell’attività costruttiva.

In Turchia, nonostante le difficoltà economiche, la domanda di macchine per movimento terra potrà tornare in moderata espansione a partire dal 2019, seppure con rischi al ribasso. Questo perché il mercato turco è già stato fortemente ridimensionato nel precedente biennio.

Dopo la forte espansione del triennio 2016-2018, il mercato cinese previsto assestarsi intorno ai livelli del 2018 (circa 240.000 macchine) lungo tutto il periodo di previsione. Il rallentamento dei ritmi espansivi dell’economia e una sorta di normalizzazione di quelli della componente edilizia sono alla base della previsione, che pure sottende il mantenimento su livelli medi storicamente elevati dell’intensità di investimento.

La forte crescita attesa per il mercato indiano sottende, invece, la convergenza verso ritmi di investimento “cinesi”, in un quadro di intensa crescita degli investimenti in costruzioni. Guidate dall’andamento del ciclo edilizio sono anche le previsioni positive formulate per America Latina e il resto del mondo.

 

Mercato Italia: prospettive triennio 2019-2021

Per il 2019 le indicazioni vanno in direzione di un arretramento della domanda di macchine per il movimento terra in Italia. La battuta d’arresto dell’attività edilizia e, forse, dell’economia nazionale nel suo complesso, conterranno i piani di investimento.

A compensare però la dinamica negativa contribuiranno in parte l’esigenza di rinnovo del parco quale elemento in grado di sostenere la domanda lungo tutto l’orizzonte di previsione. A partire infatti dal 2020, il mercato potrà tornare in buona crescita, grazie anche all’attesa ripartenza degli investimenti pubblici. Il quadro prospettato, comunque, non è esente da rischi al ribasso. Nel 2020 la crescita è stimata nel 9% e nel 5% nel 2021, superando così le 17.000 macchine vendute.

 

Fonte: Servizio Stampa SaMoTer-Veronafiere

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